lunedì 31 maggio 2010

Gli urli degli stolti


Ec.9/17 "Le parole dei saggi pronunciate con calma si ascoltano meglio delle grida di chi domina tra
gli stolti"

Parole d'infinita saggezza,parole illuminate non c'è che dire,ma hanno un piccolo problema ed è che ad ascoltare dovrebbe esserci una massa di esseri pensanti,ma se la platea è prevalentemente composta di stolti,chi urla sarà il più ascoltato.
La meditazione su questo versetto è molto sconfortante,giudicando il frastuono che ci circonda.

martedì 11 maggio 2010

Gradirà l'Eterno......


Mich.6-7/8

"Gradirà l'Eterno migliaia di montoni o miriadi di rivi d'olio?
Darò il mio primogenito per la mia trasgressione,il frutto delle mie viscere
per il peccato della mia anima?

O uomo,egli ti ha fatto conoscere ciò che è bene;e che chiede da te l'Eterno,
se non praticare la giustizia,amare la clemenza e camminare umilmente col
tuo Dio?"

Perché tutti quanti pensiamo di fare enormi sacrifici per far dimenticare le nostre colpe,il sacrificio delle primizie del nostro lavoro,del nostro ingegno,o addirittura il sacrificio della nostra vita,o dei nostri cari.Perché non pensiamo mai che basta perseguire la giustizia,la tolleranza,la legge dell'amore,perché mille nostre colpe vengano dimenticate,perché non pensiamo mai ad abbandonarci al nostro Dio e credere fermamente in lui?
Dalle parole del profeta Michea,si può arguire che ai suoi tempi si arrivasse ancora all'orrore di sacrifici umani per arrivare a riappacificarsi con Dio,ma in quale divinità mostruosa credevano,eppure più volte aveva loro detto di non volere sacrifici,ma preghiere e cuori giusti e clementi,cuori pieni d'amore.

giovedì 6 maggio 2010

Preghiera

Salmo 31- 9/10
"Abbi pietà di me,o Eterno,perché sono angosciato;il mio occhio,la mia anima e le mie
viscere sono consumati dal dolore,
perché la mia vita vien meno per l'afflizione e i miei anni per il pianto;la mia forza
viene

meno a causa della mia iniquità e le mie ossa si consumano."



I versetti del salmo riflettono molto bene la mia condizione fisica e morale del momento,anche poco fà sono stato assalito da un attacco di autocommiserazione e mi sono commosso di me stesso.Guardando la mia condizione fisica non c'è da stare allegri,le mie patologie si aggravano e vedo con terrore avvicinarsi il momento in cui dipenderò completamente da estranei anche per svolgere le mie più intime necessità.
Ogni giorno,come fossero stati lì,nascosti dentro di me ad attendere il momento favorevole,nuovi malesseri,o forse nuovi indizi di nuove patologie,appaiono per dare inizio al loro sistematico lavoro demolitorio.
Non nego,che per la prima volta in vita mia,ho contemplato l'idea che la vita può anche finire,ma il pensiero del nipotino che ho e all'altra che a giorni mi nasce,ho scacciato da me il pensiero molesto,voglio vederli crescere,voglio avere il tempo di amarli.
Sono solo e stanco mio Signore,lo vedi,quasi certamente il mio comportamento non meritava di meglio,ma siccome io non credo che tu voglia punirmi per le mie colpe,cerco fiducioso il tuo soccorso.Dammi la forza Signore,te ne prego.


Un sentimento,che fino ad adesso avevo sperimentato poco,la noia,rischia di diventare un mio compagno di vita quotidiano,temo moltissimo la sua azione devastante.

lunedì 3 maggio 2010

Matt.10-29/30


Matt.10-29/30 "Non si vendono forse due passeri per un soldo? Eppure neanche uno di loro cade a terra senza il volere del Padre vostro.
Ma quanto a voi,perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati."
Giovanni Calvino,prendendo spunto da questo e altri passi biblici dove si descrive Dio provvedere ad ogni minimo moto,azione,o bisogno del creato,afferma praticamente,nelle sue "Istituzioni"che ogni essere ha vita,movimento,azione solo attaverso l'azione divina,Dico io,perché Dio avrebbe dato al creato leggi precise che soprintendono alla sua vita se poi ci fosse bisogno di un suo continuo intervento? Per quanto riguarda noi uomini,non è disprezzare l'azione di Dio il togliere ogni capacità all'intelletto umano di determinare degli eventi?
Perché Dio ci avrebbe dato l'intelligenza se voleva che non la usassimo?
Calvino così profondo in tantissime cose che lui scrive ed afferma,in questo mi sembra troppo appiattito sul significato letterale delle immagini usate dalle sacre scritture e ne perda il significato più profondo,che forse sta nel volerci dire che la presenza dell'Altissimo è presso di noi e ogni altra creatura,costante,sollecita.